TEST FUJI FINEPIX S3 PRO
Rino Giardiello, settembre 2005

La Fuji S3 PRO è una reflex di vocazione professionale per caratteristiche e prezzo, ma mantiene le promesse di superiore qualità d'immagine grazie al suo esclusivo sensore SuperCCD?

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La Fuji S3 Pro è indubbiamente una bella reflex ben costruita sul corpo della Nikon F80.

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I comandi sono accentrati in parte sulla calotta superiore con una rotella di facile comprensibilità, ed in parte sul dorso della fotocamera.

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IL SUPERCDD ALLA PROVA IN UNA SITUAZIONE DIFFICILE DI ALTE E BASSE LUCI

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Fuji S3 Pro senza la funzione gamma dinamica attivata.

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Fuji S3 Pro con la funzione gamma dinamica attivata (wide).

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Come termine di confronto una reflex normale come la Nikon D70 con lo stesso obiettivo.

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Ottimo il contenimento delle alte luci in situazioni particolari come questa.

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Strano che una fotocamera di vocazione professionale come la Fuji S3 imposti il valore della risoluzione a 72dpi (risoluzione adatta al web) e non a 300 come le Nikon (risoluzione adatta per la stampa fotografica e tipografica).

Arriviamo buoni ultimi col test della reflex digitale Fuji FinePix S3 Pro, ma cercheremo di effettuarlo in maniera diversa. In molti test si è dato grande peso alle tante funzioni della fotocamera che fa di tutto per riprodurre le infinite possibilità della vecchia pellicola ed a quelle che sfruttano a fondo le possibilità di lavorare in digitale, ma le domande che molti lettori ci hanno posto sono essenzialmente tre: "Come va?", "Offre davvero una qualità superiore a quella delle concorrenti che costano molto meno?", "Vale i suoi soldi?".
Allora partiamo da qui evitando di elencare le tantissime funzioni in fase di ripresa, funzioni che, a parte tutto, ci trovano sfavorevoli o indifferenti e ci sembrano più dei gadget che delle reali possibilità: ci sembra riduttivo - in epoca digitale - dover stabilire in fase di ripresa se fotografare in bianconero con l'effetto filtro rosso quando lo si può fare comodamente a casa DOPO senza rinunciare allo scatto originale a colori e con la possibilità di valutare bene l'effetto dei diversi filtri con un programma grafico come Photoshop su un monitor di buona qualità (nulla a che vedere con quello sul dorso della reflex!).
Quello che chiediamo alla fotocamera è di fornirci una foto nitida e pulita, bene esposta e perfettamente a fuoco: per la postproduzione c'è sempre tempo ed è meglio poter scegliere dopo che prima (una foto a colori si può convertire in bianconero col filtro rosso, ma non si può fare il contrario).

L'ESCLUSIVO NUOVO SENSORE FUJIFILM SuperCCD SR
La Fuji promette, come al solito, una risoluzione che vale il doppio grazie al suo sensore SuperCCD, ma anche con la nuova S3 è bene non illudersi: si tratta di una fotocamera da 6Mpx e non da 12, e non riesce ad offrire nulla di più rispetto alle sue concorrenti più dirette ("concorrenti" per modo di dire visto il loro prezzo che è notevolmente inferiore) Canon 20D e Nikon D70s.

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Il SuperCCD che equipaggia la Fuji S3 Pro.

Sempre riguardo la nitidezza, le foto ottenute con la S3 sono addirittura meno nitide di quelle ottenute con le due reflex prese in esame: la colpa è dell'efficace filtro antirumore, talmente efficace da eliminare a volte anche i dettagli più fini. Questo solo in confronto con la Nikon D70s, priva di tale filtro quindi con immagini più rumorose, perché la Canon 20D riesce a contenere il rumore altrettanto bene, ma senza perdere in nitidezza: indubbiamente il software Canon lavora meglio o il suo sensore fornisce immagini meno disturbate già all'origine, quindi da elaborare in misura minore.
Il nuovo sensore della S3 promette anche un efficace controllo delle alte luci ed una maggiore gamma dinamica grazie all'uso di due fotodiodi interlacciati. Fuji li chiama Pixel-S (quelli normali) e Pixel-R (quelli meno sensibili). Il processore della S3 combina i valori ottenuti dai due pixel così da estendere la gamma dinamica della foto. La S3 Pro ha 6,17 milioni di pixel di ogni tipo, quindi in totale sono 12,34 milioni di pixel. Va però tenuto presente che i Pixel-R servono solo ad aumentare la gamma dinamica dell'immagine, e non la sua risoluzione: in pratica i pixel di tipo R non "aggiungono" punti all'immagine, ma fanno sì che i 6,17 milioni di pixel/punti dell'immagine, formati dai Pixel-S, siano un po' "migliori".
La S3 Pro offre 4 opzioni per la gamma dinamica: Standard (si usano solo i Pixel-S, quelli normali), oppure Wide (e qui si attivano i Pixel-R). Selezionato il modo Wide, si possono scegliere tre modi in cui la S3 può mixare i dati risultanti dai Pixel-R e quelli dei Pixel-S: Auto (decide la S3), 230%, 400%.
Dato che gli R-Pixel estendono la gamma dinamica verso le alte luci senza intervenire sulle ombre, conviene sempre sovraesporre un po', così le ombre escono dettagliate, e le alte luci non vengono perse grazie ai Pixel-R.

SALVO LA DELUSIONE PER LA RISOLUZIONE, ALLORA TUTTO OK?
Purtroppo no. Se nell'immagine sono presenti linee a 45°, il SuperCCD introduce un fastidioso "Effetto Moire" che le spezzetta. Per intenderci, una linea inclinata non è più una linea continua ma a scalini, ed il difetto è visibile soprattutto alla risoluzione di 12Mpx mentre si nota di meno a 6Mpx.

ALTRI EFFETTI COLLATERALI?
Sembra che il programma fornito con la fotocamera - Hyper-Utility 2 - applichi un po' di riduzione del rumore sull'immagine formata dai Pixel-R, prima che venga combinata con quella formata dai Pixel-S. Adobe Camera Raw non lo fa, quindi, usando questo programma anziché l'utility della Fuji, si rischia che il file RAW abbia un po' di rumore nelle alte luci.

ALTRE CARATTERISTICHE
Le regolazioni di base della fotocamera sono abbastanza giuste tranne che per la nitidezza che, se regolata su "standard" ha, in realtà, un'eccessiva e ben visibile maschera di contrasto: un tentativo di far sembrare più nitide immagini che non lo sono e che sono state leggermente sfocate dal filtro antirumore? Molto buoni i software che accompagnano la fotocamera anche se a volte è possibile ottenere di meglio utilizzando altri programmi, ma dipende dalle immagini e dalle funzioni che servono (vedi "Effetti collaterali" per quanto riguarda la "Hyper-Utility 2").
Il bilanciamento del bianco in automatico è più che discreto, ma ne ho visti di migliori anche in situazioni banali come le foto in luce diurna. Qualche problema in situazioni di luce artificiale, ma la Nikon D70s fa di peggio in entrambi i casi e, fotografando durante un matrimonio anche con la Canon 350D, ho notato che quel tipo di luce ad incandescenza (quello che mi capita più di frequente) è fuori dai limiti di qualsiasi bilanciamento del bianco automatico. Per i lavori di precisione si può andare in manuale, è vero, ma il rischio di passare dall'interno all'esterno di corsa (caso tipico della fotografia di cerimonia) e dimenticare la regolazione inadatta, è grande.

QUALCHE CONFRONTO
Difficile fare un confronto preciso tra la Fuji S3, la Canon 20D e la Nikon D70, ma scattando foto in situazioni controllate possiamo tirare alcune conclusioni: fotografando al massimo delle possibilità, cioè la Fuji a 12Mpx, la Canon a 8Mpx e la D70 a 6Mpx, si nota subito come i 12Mpx della S3 servano solo a generare un file più grande ma con meno informazioni della Canon, tra l'altro ben più pulita come segnale. In pratica il confronto vero e proprio si svolge solo a 6Mpx tra la S3 e la D70, ed è una lotta ai punti perché i file della S3 hanno un po' meno rumore grazie all'intervento del software, ma spesso è la D70 a spuntarla. E' doveroso precisare però che il file della S3 è più corretto del file fornito dalla D70 per il quale serve sempre una correzione dei livelli (la foto è quasi "nebulosa" e, guardando i livelli, si nota che mancano gli estremi della gamma tonale). Per nostra curiosità abbiamo applicato i "livelli automatici" di Photoshop al file della D70, quindi Noise Ninja per eliminare il rumore ed una leggerissima maschera di contrasto, e - miracolo! - i file della S3 e della D70 erano praticamente identici!
Identici per modo di dire perché adesso è la D70 a spuntarla con dei rossi più sotto controllo (volendo essere pignoli quelli della D70 sono un po' spenti e quelli della S3 troppo accesi) e le linee a 45° non seghettate come nella foto della S3. OK, abbiamo fatto un lavoro di postproduzione, ma - a parte che era per nostra curiosità (e noi siamo MOLTO curiosi) - è esattamente quello che fa l'efficiente software della Fuji subito dopo lo scatto.
Decisamente fuori dal gruppo la Canon 20D con delle prestazioni sorprendenti per una reflex dal prezzo tutto sommato contenuto.
Un confronto da non fare (ma che ho fatto lo stesso) è con le reflex entry level Canon e Nikon, vale a dire la 350D e la D50: a parte la qualità costruttiva ed alcune funzioni in meno, le immagini ottenibili con queste due economicissime fotocamere sono indistinguibili (e talvolta migliori) dalle altre (è il caso della D50 che va leggermente meglio della D70 soprattutto alle alte sensibilità).

MA ALLORA, PRENDERLA O NON PRENDERLA?
Se circa 1000 euro in più non costituiscono un problema e non servono la pulizia delle immagini e la risolvenza della Canon 20D, non badando al fatto che le prestazioni siano alla fin fine molto simili a quelle della Nikon D70s con un minimo di postproduzione, e possedendo già un corredo Nikon, noi la prenderemmo solo per due motivi: il primo, marginale, è il piacere di avere in mano un oggetto solido e ben costruito, una fotocamera che "si sente in mano"; il secondo, reale, è il controllo della gamma dinamica ("Dynamic Range"), cioè il recupero di alte luci che verrebbero perse irrimediabilmente con altre fotocamere salvo fare degli scatti doppi esponendo prima per le alte luci e poi per le basse, e poi montando i due file.
A parte questa pregevole caratteristica, oggi c'è veramente da chiedersi se fare un reale salto di qualità spendendo di più ma comprando fotocamere ben più performanti come la Nikon D2X e la Canon 5D, oppure risparmiare un bel po' di euro da investire in ottimi obiettivi scegliendo una reflex di fascia inferiore: forse, con la velocità di obsolescenza del digitale, questa può essere la scelta più sensata.

Rino Giardiello © 09/2005
Riproduzione Riservata

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Molto pulita l'immagine fornita dalla Fuji S3 in luce artificiale senza alcuna postproduzione, però nel dettaglio al 100% è troppo evidente la maschera di contrasto (la foto a destra è stata scattata con la Nikon D70 con lo stesso obiettivo).

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Una foto scattata sotto la luce dei neon: anche in questo caso la Fuji S3 Pro si è comportata molto bene e la foto non necessita di essere corretta in postproduzione.

PREGI

DIFETTI

CARATTERISTICHE TECNICHE
Prezzo solo corpo: circa 2500 euro in Italia IVA compresa
Sensore: Fujifilm SuperCCD SR II 23.0x15.5mm da 6.45Mpx
Formati d'immagine: JPEG (Fine, Normal) e RAW
Attacco ottiche: baionetta Nikon
Esposizione: 3D Matrix, Spot e Media Ponderata
Blocco AE: disponibile con pulsante dedicato e/o premendo a metà il pulsante di scatto
Bracketing: sì, a passi di 0.5, 1.0, 1.5 o 2.0 EV
Sensibiltà impostabili: ISO 100, 160, 200, 400, 800, 1600
Tempi di scatto: da 30 secondi a 1/4000 + Posa B
Sincroflash: 1/180 sec
Flash incorporato: sì, N.G. 12 a ISO 100
Flash esterno: su contatto caldo o PC sync terminal
Mirino: con correzione diottrica; campo inquadrato: 95% orizz., 93% vert.
Schede memoria: xD-Picture Card e Compact Flash Type I/II
Monitor LCD da 2.0" TFT, 235.000px, copertura 100%
Connessioni: USB 2.0, Firewire, Video Out, DC-IN, Wired remote, PC Sync
Alimentazione: 4 batterie AA (2300mAh NiMH)
Carica batterie di serie
Dimensioni: 148x135x80mm
Peso solo corpo con batterie: 935g

COME SONO FATTI I TEST DI NADIR