SCEGLIERE IL DIAPROIETTORE (ANCHE USATO)
Rino Giardiello, febbraio 1999

Un passo obbligatorio per qualsiasi fotoamatore evoluto è quello di arrivare alle diapositive, l'unico modo per vedere davvero ciò che si è fotografato e non quello che ha sviluppato e stampato, spesso male, il laboratorio. Di solito si presta la massima attenzione alla scelta del corpo della fotocamera e si leggono un'infinità di test sugli obiettivi ma non si dedica la stessa cura all'acquisto del diaproiettore: eppure è grazie a lui che ammireremo le nostre diapositive in tutto il loro splendore!

Un buon proiettore deve avere almeno questi requisiti:
- deve mostrare nel modo migliore le nostre immagini;
- deve garantirci la salvezza e la conservazione delle diapositive (sono originali unici);
- deve essere robusto, funzionale e pratico da trasportare.

Un diaproiettore di qualità può anche essere molto costoso, pertanto abbiamo pensato di esaminare i modelli più diffusi negli ultimi anni: il testare dei modelli "usati", a parte tutto, ci ha permesso di stilare una specie di "Guida all'acquisto" in base ai difetti riscontrati durante l'uso. È una chance in più con tutti i limiti che può avere data la ridotta campionatura del nostro test quindi prendetela come tale: non potevamo provare tutti i proiettori in commercio, quindi vi preghiamo di non scriverci chiedendoci informazioni sui modelli non citati (come molti continuano a fare per gli altri test). Abbiamo tralasciato di proposito sia gli apparecchi più economici che quelli più costosi e completi. Solo a titolo di riferimento abbiamo inserito il ben più costoso Kodak Carousel 1010, un apparecchio dalle caratteristiche professionali.

I PUNTI DA ESAMINARE

- Libretto d'istruzioni

Tutti i modelli sono ormai accompagnati da un libretto di istruzioni in italiano. Purtroppo le traduzioni sono spesso approssimative, sgrammaticate e zeppe di errori. Un vero peccato perché il libretto di istruzioni è la base per il corretto utilizzo di qualsiasi attrezzatura e, a nostro parere, andrebbe sempre letto.

- Sistema di chiusura

È importante perché serve sia a preservare l'apparecchio che a facilitarne il trasporto. Solo i modelli più recenti hanno previsto questa funzione. Dei vecchi proiettori soli il Reflecta/Agfa Diamator è stato di una praticità più unica che rara. Con gli altri si deve combattere tra cavi volanti e telecomandi.

- Interruttore generale ed interruttore per la lampada

Non è comodo che un apparecchio debba essere spento staccando la spina ed è importante avere la possibilità di spegnere la lampada lasciando inserita la ventola (la lampada calda è più fragile e sensibile agli urti). Strano ma solo pochi proiettori hanno entrambe queste possibilità. Comoda la possibilità di proiettare a mezza potenza: in genere permette di quadruplicare la vita della lampada stessa.

- Possibilità di escludere l'autofocus

Quante volte l'AF impazzisce per colpa di dia troppo chiare o troppo scure o non riesce a seguire la bombatura causata dal calore!

- Fusibili

Quasi tutti i proiettori sono protetti da un fusibile ma spesso è molto ben occultato. Un fusibile bruciato è quanto di più facile possa accadere durante una proiezione ed è assurdo rovinare una bella serata con gli amici non riuscendo a sostituirlo. Alcuni modelli hanno previsto che l'alloggiamento del fusibile debba trovarsi all'esterno ed essere raggiungibile in maniera semplice, altri (la maggioranza, purtroppo) vi costringono a smontare il coperchio del diaproiettore. Si tratta di una manovra la cui difficoltà varia a seconda dei modelli, da pochi secondi alla crisi completa. Non dimenticate di averne sempre uno di ricambio come pure una lampadina: comodissimi i proiettori che prevedono un apposito scomparto per questo scopo.

- Lampada di proiezione

Deve essere facile sostituirla e nessun proiettore presenta grosse difficoltà al merito. Solo il Leitz Pradovit 153 richiede lo smontaggio dell'intera calotta superiore ma nulla di troppo complicato, ancora una volta il REFLECTA risulta il più comodo.

- Cambio di diapositiva

In alcuni casi si vede la diapositiva scorrere mentre in altri lo schermo si oscura bruscamente. Nel caso del Weber 5004 si vede un piccolo rettangolo verde, molto riposante ma montato su una piastrina che talvolta può incepparsi.

- Inceppamento di una diapositiva nel vano di proiezione

Roba da strapparsi i capelli per un'operazione che dovrebbe essere facile ed indolore. Le soluzioni sono abbastanza diverse e quella ideale è l'estrazione del telaio porta diapositiva: una nota di merito al sistema dell'Agfa, un semplice alberino che permette di far avanzare a mano il meccanismo inceppato senza provocare danni alla diapositiva.

- Finiture e qualità dei materiali impiegati

A parte il Carousel (professionale) tutti i proiettori hanno un telaio di plastica che non ha mai dato problemi. Alcuni proiettori sono molto ordinati all'interno, altri sono un groviglio di cavi volanti. La presenza di una maniglia è molto utile per trasportare il proiettore e lo stesso vale per l'alloggiamento del telecomando e del cavo di alimentazione.

- Caricatori

Tutti utilizzano i classici caricatori tipo Leitz (famosi per provocare una rapida caduta delle dia al minimo tocco) ma molti offrono una seconda possibilità come il magazzino LKM che ospita un maggior numero di dia ed impedisce cadute accidentali. Molto ingegnoso il sistema Agfa CS (proiettori Reflecta) che, come tutte le buone idee, non ha avuto fortuna. Il Carousel utilizza un caricatore circolare con caricamento a caduta della diapositiva nel vano di proiezione: una soluzione assolutamente a prova di inceppamento con ogni tipo di telaino.

- Protezione

Molti proiettori hanno un termostato in grado di disinserire la lampada (o staccare del tutto i circuiti) fino a che la temperatura non torna a livelli normali ma pochi hanno mostrato di possedere un termostato di sicurezza realmente efficiente; tutti gli altri a 90° C (temperatura alla quale la diapositiva può iniziare a danneggiarsi) non erano entrati in funzione. Il Weber ha la soluzione più intelligente: spegne la lampada mantenendo in azione la ventola mentre il Paximat spegne sia lampada che ventola.

I PROIETTORI DEL TEST

Bencini Diacomet 150 AF - Una vecchia gloria che ho potuto includere nel test solo perché è stato il mio primo diaproiettore. Bruttino, rumorosetto, poco luminoso, non si è mai fermato e non ha mai dato problemi.

Braun Paximat Multimag 915 AF - Ben costruito e solido, abbastanza silenzioso durante il funzionamento. Finiture al di sopra della media.

Braun 515 AF Monitor - I primi esemplari hanno dato un sacco di problemi col meccanismo di avanzamento e con il progressivo "afflosciarsi" del piccolo monitor incorporato. Un proiettore comodo e pratico come pochi. Il piccolo monitor (ma neanche tanto piccolo) si vede benissimo anche in una stanza ben illuminata.

Kodak Carousel S-AV 1010 - È un apparecchio professionale: solido, inarrestabile, a prova di inceppamento, unico nel suo genere e per impieghi gravosi.

Leitz Pradovit 153 - È ancora un Leitz a tutti gli effetti e si vede. Oggi i diaproiettori Leitz sono gli Zeiss Ikon, prodotti decisamente più commerciali anche se più che dignitosi.

Prestinox 680 AF - Un buon apparecchio, ben costruito ma con un AF spesso incerto.

Reflecta Diamator AF - Ottima progettazione, sicuramente la piu' logica del gruppo, in seguito imitata dalle altre marche. Un prodotto innovativo e longevo.

Weber 5004 AF - All'epoca faceva molta scena la copertura fumè del coperchio ed il grosso telecomando piene di funzioni ma all'atto pratico non offriva molto di più nonostante il prezzo particolarmente elevato giustificato in gran parte dalle eccellenti finiture.

Zeiss Ikon Perkeo 315 AF - Il più economico proiettore della Zeiss Ikon ed abbastanza modesto come prestazioni però è solido e ben costruito. Particolarmente elevata la resa dell'obiettivo standard. I "vecchietti" come me ricordano senz'altro lo splendido modello "Royal".

CENTRARE LA LAMPADA

Eh, sì, non basta infilare la lampadina nell'apposito alloggiamento per essere sicuri di vedere poi bene le dia proiettate: la lampada va centrata per ottenere la massima resa luminosa ed omogeneità di illuminazione e lo si può fare in un modo abbastanza semplice.

Inserite una diapositiva nera provvista di un piccolo foro al centro (usate un ago) ed inseritela nel proiettore acceso lasciando il tappo (se è di quelli traslucidi) davanti all'obiettivo (se non avete il tappo traslucido usate un foglio bianco). Dovreste vedere l'immagine sdoppiata del filamento: se le due immagini combaciano la lampada è centrata, altrimenti è necessario provvedere alla regolazione.

Rino Giardiello © 02/1999
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IL TEST PROSEGUE: GLI OBIETTIVI DEI DIAPROIETTORI