LE FOTOCAMERE PANORAMICHE
Prima parte
Rino Giardiello, gennaio 1999

Di solito per "fotografia panoramica" si intende qualsiasi fotografia caratterizzata da un rapporto anomalo tra altezza e larghezza (una fotografia panoramica è generalmente molto larga e poco alta), ma negli ultimi anni questa definizione è stata usata ed abusata per un'infinità di fotocamere (reflex e compatte, 35mm ed APS) che offrono una allettante (quanto inutile) funzione "PANORAMA".

Perché inutile?
La fotografia panoramica è caratterizzata dall'essere stretta e lunga, è vero, ma non basta il rapporto tra i lati a trasformare una normale fotografia in una foto panoramica: questa deve mostrare qualcosa di più rispetto all'inquadratura normale. La lunghezza di una VERA foto panoramica deriva dal fatto che, rispetto ad una foto "normale" c'è qualcosa in più a destra ed a sinistra (diciamo che è come se avessimo unito tre foto scattate in sequenza), non qualcosa di meno dovuta all'eliminazione della parte alta e bassa della stessa fotografia.

Quest'ultimo è proprio il trucco delle moderne reflex e compatte: due tendine coprono parte del fotogramma in fase di ripresa e si ha un "effetto panorama", nulla di diverso dal tagliare la stessa foto con un paio di forbici (anzi, questa operazione offre la possibilità di scegliere con maggiore precisione le parti da eliminare).

A sinistra potete vedere cosa si inquadra con un vero obiettivo supergrandangolare, in questo caso un 18 mm. Restando nello stesso punto ma adoperando una VERA fotocamera panoramica, a parità di campo inquadrato in larghezza corrisponde un'altezza decisamente minore che attribuisce alla foto il sospirato "effetto panorama". In questo caso l'immagine è anche composta meglio dato che vengono tagliate alcune parti in eccesso e lo sguardo viene attirato maggiormente dal vero soggetto delle foto (le navi ed il portocanale). La qualità "tecnica" è salva (anzi, la foto panoramica guadagna qualcosa dato che offre un formato di 24x57 mm contro il tradizionale 24x36).

Nella foto scattata con una reflex dotata di "opzione Panorama" balza subito all'occhio la fregatura: l'inquadratura scattata con il 28 mm è, ovviamente, più ristretta di quella realizzata col 18 mm, ma con l'opzione panorama non prendiamo nulla di più ed il fotogramma 24x36 diventa un misero 12x36. È la stessa foto tagliata!

L'opzione "PANORAMA" quindi, anziché aggiungere inquadratura e contenuti a destra e sinistra della foto scattata col 28mm si è limitata a toglierne un pò (né poteva improvvisamente allargare l'angolo di campo dell'obiettivo).

Tornando alle VERE fotocamere panoramiche, possiamo dividerle in due categorie: fotocamere supergrandangolari con rapporto tra i lati di almeno 1:3 e fotocamere con obiettivo rotante.

La differenza è sostanziale: a parità di angolo di campo (anche se una fotocamera supergrandangolare raramente supera i 120° mentre quelle ad obiettivo rotante partono da 120-140° per arrivare anche a 360°) il soggetto viene riprodotto in due modi completamente diversi. Con una fotocamera supergrandangolare l'inquadratura è di tipo tradizionale (un "cono" al cui vertice c'è l'occhio dell'osservatore la cui testa resta ferma) mentre con una fotocamera ad obiettivo rotante è come se l'osservatore girasse la testa da sinistra a destra. Questo comporta che le linee rette orizzontali diventano delle curve (quelle verticali restano dritte se la fotocamera è "in bolla") e che nello stesso fotogramma si vedono parti che nella realtà non potreste mai vedere: questo comporta una deformazione del soggetto e l'impossibilità di decifrarlo secondo i parametri a cui si è abituati). Le immagini sottostanti vi faranno capire meglio quanto appena esposto.

A sinistra
Ecco invece il confronto tra un 18 mm su una tradizionale reflex 24x36 ed una fotocamera ad obiettivo rotante tenuta bene in bolla (una vecchia Horizont in questo caso).

Il campo inquadrato è più o meno lo stesso (contate i moduli sulla parete di destra) ma si intravede anche la parete di sinistra grazie all'obiettivo rotante che però ha distorto visibilmente le linee orizzontali.

Basta saperlo ed adoperare la fotocamera più adatta a seconda delle occasioni e delle necessità.

Dalla foto di sopra potete capire come le fotocamere ad obiettivo rotante siano inadatte per certi scopi (per esempio la fotografia di architettura) mentre privilegiano la fotografia di paesaggio o qualsiasi caso in cui sia importante mostrare un'ambientazione completa (180° o anche 360°).

FOTOCAMERE PANORAMICHE SUPERGRANDANGOLARI
Fino a qualche anno fa la scelta era limitata a modelli derivanti dal Grande Formato, quindi attrezzatura molto costosa e per professionisti. Oggi le cose sono migliorate (anche se di poco) e troviamo in commercio questi modelli:

KODAK FUN PANORAMIC - D'accordo, non ridete, è una "Usa e Getta" e la qualità è quella che è, ma vale la pena di essere citata perché rispetto alle altre "Usa e Getta" ha un obiettivo da 25 mm anziché i soliti 35 mm. Per meno di 20'000 lire ci si può anche togliere lo sfizio!

HASSELBLAD X-PAN - L'unica ad usare pellicole 35 mm. Fornisce fotografie formato 24x65 mm e può cambiare gli obiettivi (li produce la Fuji). Decisamente più compatta, leggera e maneggevole di quelle che usano rollfilm 120 ma ugualmente cara (il nome Hasselblad viene fatto pagare profumatamente).

FUJI GX 617 - Ha gli obiettivi intercambiabili e fornisce immagini di formato 6x17 cm su rollfilm 120 o 220. Una bella fotocamera dal costo superiore agli 8 milioni.

LINHOF TECHNORAMA 617 S III - Un altro gioiello 6x17 cm dal prezzo simile alla Fuji (e in alcune versioni sfiora i 10 milioni, dipende anche dall'obiettivo).

Esistono vari allestimenti particolari sul Grande Formato ma questi sono un discorso a parte. Da ricordare la possibilità da parte di alcune reflex di medio formato di montare dei magazzini 35mm che permettono delle foto panoramiche anche se la logica mi sembra molto vicina a quella delle "finte" fotocamere panoramiche (due colpi di cutter e la foto panoramica è fatta!).

FOTOCAMERE PANORAMICHE AD OBIETTIVO ROTANTE
Anche in questo caso non ci sono state grosse novità nel corso degli anni ma, del resto, la cosa è giustificabile: si tratta di prodotti particolari destinati ad usi altrettanto particolari e non esiste un vero e proprio mercato tale da giustificare investimenti. Per il formato 35 mm resta un classico l'economica Horizont (oggi "Horizon" senza la "t" - Vedi Test) con i suoi bravi 120° di angolo di campo ed il prezzo di circa 1 milione (ma si trovano i vecchi modelli a molto meno con relativa facilità). Altre fotocamere:

NOBLEX 135 - 136° di copertura con pellicola 35 mm per 2-3 milioni a seconda del modello.

NOBLEX PRO - Usa il rollfilm 120 e copre 146°. Il prezzo varia da 4 a 6 milioni a seconda del modello.

ROUNDSHOT - Vari modelli per esigenze decisamente professionali (parliamo di prezzi superiori ai 20 milioni). Tante funzioni e tanti formati per 360° di angolo di campo (si possono impostare valori minori ad intervalli di 90°).

WIDELUX - Non le vedo più sui listini per cui dovrebbero essere fuori produzione. Anche in questo caso si trattava di fotocamere decisamente più professionali (e costose) della Horizont. Il modello F7 copriva 140° su un formato 24x59.

FINE DELLA 1a PARTE - LA SECONDA PARTE È QUI

Rino Giardiello © 1999
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