SIGMA ha presentato la nuova fotocamera compatta pieno formato ad ottiche intercambiabili compatibile con la baionetta L-Mount del consorzio Sigma-Panasonic-Leica: la SIGMA BF che affascina sin dal primo sguardo.
È piccola e leggera, ma da sole le dimensioni non bastano: è la raffinatezza del design che rende la BF diversa dalle concorrenti e dalla sorella SIGMA fp che affianca, ma non sostituisce.
Ad essere precisi, la BF è leggermente più alta, larga e pesante della fp, ma l’impressione è che sia ben più piccola grazie al minore spessore che riduce l’effetto mattoncino della fp.
Con la BF, SIGMA inaugura una nuova filosofia di progettazione: la “Radical Simplicity” che va dal design minimalista ed elegante, pulitissimo e privo delle consuete sporgenze dei comandi (che sono dei finti tasti con tanto di feedback aptico molto realistico), al modo di usare la fotocamera, un ottimo strumento con una semplice interfaccia utente per catturare immagini con facilità.
Il corpo della BF è ottenuto da un unico blocco di alluminio con un processo di lavorazione che dura ben 7 ore (unici altri casi nella storia, la Leica TL formato APS-C e l’Olympus PEN-F) ed il tutto è orgogliosamente “Made in Aizu”. Il blocco, una volta sagomato, è di una bellezza incredibile: me lo porterei a casa così com’è per tenerlo sulla scrivania.
Invece SIGMA mi rovina la festa e lo riempie di parti meccaniche ed elettroniche per farlo diventare una macchina fotografica, ma mantiene i comandi “a filo” nella scocca e, per giunta, non sono neanche veri, nel senso che non c’è niente da premere: basta poggiarci il dito per effettuare il contatto.
La SIGMA BF è disponibile nera ed argentata: quest’ultima è la mia preferita perché mi ricorda molto l’eleganza della Contax T e sono stati resi disponibili argentati anche gli obiettivi della “Serie I” che la completano in maniera perfetta.
Una particolarità della SIGMA BF è che non utilizza schede di memoria: ne ha una, interna, di ben 230GB che sono tantissimi per qualsiasi necessità professionale o amatoriale, ma possono non esserlo in caso di viaggi di lunga durata. Questo mi costringe a portare il computer per scaricare le foto quando lo avrei lasciato a casa ed avrei fatto il pieno di schede di memoria. Uno slot per la scheda di memoria poteva anche essere utile per il backup dei dati in tempo reale: la perdita delle foto - che sia per hobby o per lavoro - resta tra le cose peggiori che possano capitare ad un fotografo.
Come per la fp, manca qualsiasi tipo di stabilizzazione sia meccanica che elettronica per le foto, ma fortunatamente tutti gli zoom tele di SIGMA ne sono dotati ormai da diversi anni. È presente, invece, la stabilizzazione elettronica per le riprese video. Il blocchetto così progettato è incredibilmente robusto e protetto da polvere e spruzzi d’acqua. Non ci sono aperture di alcun tipo sul corpo ad eccezione della presa USB-C, dell’attacco per il treppiedi e due forellini per una cinghia da polso: niente ingressi per microfoni o monitor esterni.
Caratteristiche SIGMA BF e fp a confronto
Dimensioni
Sigma fp 112.6x69.9x45 peso 370g senza batteria
Sigma BF 130x73x37 peso 388g senza batteria
Caratteristiche BF
Sensore retroilluminato CMOS 6016x4012=24.136Mpx
AF plane phase detection + contrast detection
ISO 100-102400 - Base ISO 320
Stabilizzazione elettronica dell’immagine solo per i video
Tropicalizzata
Monitor TFT color LCD 2.1M dots
Non può usare i flash
Caratteristiche fp
Sensore retroilluminato CMOS 6072x4056=24.6Mpx
AF solo rilevazione del contrasto
Stabilizzazione elettronica dell’immagine per video e foto
Tropicalizzata
ISO 100-25600
Tempi: 30s a 1/8000, posa B sino a 200sec
Può usare i flash tramite accessorio
Il mio amico e collega Paolo Iammarrone nel retro del suo studio. La luce non era tantissima (come si vede, domina sul viso la luce dei monitor), ma più che sufficiente per fotografare con "soli" 3200 ISO che sono quasi privi di rumore.
In mano
Le fotocamere molto piccole non sono l’ideale da impugnare senza una minima sporgenza laterale o intorno al pulsante di scatto. La SIGMA BF non ha sporgenze sulla parte anteriore (che però è zigrinata), ma ha una piccola “ala” sulla parte posteriore per il pollice. Non male, ma non abbastanza per tranquillizzarmi e la scarsa impugnatura mi costringe a fare più forza del necessario per non farmela sfuggire dalle dita: morale della favola, la BF sembra pesare di più e stanca di più della fp nell’uso prolungato.
L’accensione è velocissima, nulla a che vedere con le altre fotocamere SIGMA: una volta premuto il pulsante d’accensione non faccio in tempo neanche a contare due secondi che è già pronta per l’uso.
Il display è bello, nitido, luminoso e ben contrastato: dovrebbe essere lo stesso della fp che ho sempre reputato ottimo in tutte le condizioni d’uso tranne che, ovviamente, sotto il sole diretto, ma in tal caso basta fare ombra con il palmo della mano. Peccato che sia fisso, altrimenti sarebbe perfetto.
Sul display è possibile leggere, ordinate su due file, una in alto ed una in basso, tutte le impostazioni della fotocamera. Con un solo colpo d’occhio, si ha tutto sotto controllo. Premendo il pulsante centrale viene selezionata una voce del menu ed è possibile cambiarla premendo l’esterno del pulsante a destra e a sinistra. Volendo entrare in un menu, si deve di nuovo premere al centro. Volendo arrivare al menu principale, altri clic. Più semplice a farsi che a dirsi.
Una chicca della BF è il minischermo separato dal display dove vedere tempi, diaframma e compensazione esposizione ed eventuali cambi di formato di ripresa (per esempio, quadrato anziché 3:2).
Sul campo
La SIGMA BF è velocissima ad accendersi ed è anche velocissima a mettere a fuoco: mai vista una SIGMA così veloce e la cosa bella è che, in tutte le foto del test, non ne ho avuta una fuori fuoco neanche con le ottiche più datate utilizzate tramite adattatore MC-11. Del resto il miglioramento rispetto alla SIGMA fp è evidente, oltre che sul campo, dai numeri: 1215 punti di messa a fuoco contro 49, “Rilevamento di fase + Contrasto” contro solo “Contrasto”.
Nel caso remoto che l’AF non identifichi il soggetto da noi desiderato, basta toccarlo con un dito sullo schermo.
Ho scattato tantissime foto in diverse condizioni di luminosità anche di notte in città e con i 30 secondi di tempo massimo di esposizione previsti ci si sta, ma non c’è la posa B. Ho provato con soggetti diversi senza mai avere incertezze e, soprattutto, con risultati perfetti una volta controllate le foto al 100% sul computer. Qui, purtroppo, arriviamo ad una cosa che non mi piace: non essendoci la scheda di memoria da estrarre ed inserire nell’apposito lettore, devo collegare direttamente la fotocamera al computer (la presa sul mio iMac è sul retro) tramite un cavo USB-C non fornito in dotazione, come neanche l’alimentatore. Sarebbe bastato il solo cavetto USB-C per risolvere le due necessità sia di trasferimento dati che di ricarica tramite computer.
La qualità delle immagini è eccellente: poco rumore a tutte le sensibilità (soprattutto a quelle alte la differenza con la fp è evidente), ottima resa cromatica, contrasto molto gradevole che, con il profilo standard che di solito uso, è un po’ più duro di quello della SIGMA fp e può non essere gradevole nei ritratti. In questi casi, consiglio di fare qualche prova e scegliere quello preferito (ho trovato molto gradevole in alcune situazioni il profilo “Calm”, ma siamo sul personale).
In basso. Le schermate al 100% di foto scattate in DNG da 12800 a 102400 ISO. La perdita di qualità e l'aumento di rumore sono molto contenuti (nella vita reale non guarderemo mai le foto sul monitor al 100% e, nel caso di stampe di grandi dimensioni, resteremo alla giusta distanza di osservazione). Pensavo che 6400 ISO fossero tanti (e, in effetti, anche nelle foto durante gli spettacoli in teatro non li ho mai usati), ma la BF alza la soglia ed offre nuove opportunità nella fotografia a mano libera.
Tutti gli otturatori elettronici hanno i problemi del banding e del rolling shutter. La BF non ne è esente, ma facendo delle prove con gli stessi neon di casa, ne fa meno della fp: poiché l’otturatore è lo stesso, immagino che abbiano migliorato qualcosa via software.
La durata della batteria, viste le piccole dimensioni, non è eccelsa ed è difficile arrivare a 200 scatti (260 dichiarati da SIGMA), in particolare perdendo un po’ di tempo a studiare l’inquadratura o giocando con le impostazioni. In compenso si ricarica in poco tempo e la fotocamera si può adoperare anche mentre è in carica. Prevedendo di restare spesso fuori per l'intera giornata, è bene valutare sin dall'inizio l'acquisto di una batteria di scorta.
Conclusioni
La SIGMA BF è un gioiellino non solo di tecnologia e di design, ma anche per le immagini che è in grado di fornire: sembra un grazioso giocattolo, ma è un ottimo strumento per fotografare. Ha una resa molto bella e, dopo un po’ di pratica, si adopera con grande disinvoltura: il menu non è così immediato come dovrebbe essere proprio a causa della sua semplificazione ed occorre prenderci la mano. È perfetta per viaggiare e, come la fp, è la fotocamera che non si lascia mai a casa. Tanti pregi, ma alcune mancanze inspiegabili come quella di non poter usare in alcun modo un flash anche esterno e la mancanza di un cavetto USB-C in dotazione per poterla caricare e collegare al computer per il trasferimento dati. Viceversa, bastava aggiungere il trasferimento WiFi o Bluetooth che mancano anche sulla fp.
La SIGMA BF, vista l’ottima resa alle alte sensibilità, non ha certo bisogno della luce flash, ma questi a volte sono utili per migliorare le foto, per esempio, per schiarire le ombre troppo marcate. I flash non si adoperano solo quando c'è poca luce, ma anche per gestirla meglio.
Per la SIGMA BF sarebbe bello avere degli obiettivi più piccoli di quelli dell’attuale “Serie I” (i test qui) che, pur piccoli, appaiono abbastanza grandi sulla BF e non la rendono più da taschino, ma si usano comunque in maniera molto agevole. Il mio sogno sarebbe quello di avere almeno un paio di piccolissimi pancake e, oggi che si possono effettuare le correzioni via firmware, non sarebbe utopia. Scomodissimi da usare senza un’impugnatura supplementare, invece, gli Art e gli Sports. Ho scattato molte foto con il SIGMA 70-200/2.8 DG DN Sports ed ho ottenuto risultati eccellenti, ma stanca molto non poter impugnare bene la fotocamera e stabilizzarla con la mano destra (il peso, come da tradizione, lo regge comunque la mano sinistra, ma è fondamentale il bilanciamento con la destra).
Ho voluto provare ad usare il SIGMA 10-18/2.8 DC DN C per formato APS-C sulla SIGMA BF. La resa, come si può vedere dalla foto, è ottima peccato che le dimensioni finali dell'immagine, con il fattore di crop, siano troppo piccole (solo 3840x2560px corrispondenti a poco più di 9Mpx).
Eccellente la resa alle alte sensibilità: supera la già ottima fp e prosegue sino a 102400 ISO, valore che non mi sento certo di consigliare, ma è bello sapere che c’è ed in qualche situazione può trarci fuori dai guai. Interessante, invece, per chi cerca la massima qualità, la modalità espansa verso il basso: la BF, come la fp, può arrivare a soli 6 ISO montando insieme più scatti, ma in questo caso è indispensabile l’uso del treppiedi. Una modalità da provare perché permette di ottenere una pulizia d’immagine pari a quella di una fotocamera di formato superiore. Nel complesso la BF è una piccola fotocamera piena di pregi, ma di sicuro tra i primi in classifica vanno messi il design e la qualità costruttiva: alla qualità delle immagini, elevatissima, SIGMA ci aveva già abituati.
Rino Giardiello © 04/2025
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