TEST SIGMA 16-300 F/3.5-6.7 DC OS C
Un versatilissimo zoom per il formato APS-C
Prova sul campo approfondita
Rino Giardiello, maggio 2025

Partiamo dalla fine. Fate caso alla sigla di questo obiettivo: dopo tanto tempo, torna la sigla OS su uno zoom della serie Contemporary, vale a dire la stabilizzazione ottica.

sigma 16-300 a 16mm

Certo, per una focale da 300mm sull’APS-C (equivalente a 450mm sul FF) è praticamente indispensabile, soprattutto tenendo presente che la luminosità a quella focale è F/6.7 - non buio pesto, ma neanche particolarmente luminoso - scelta progettuale ben precisa per mantenere lo zoom più compatto e leggero con un diametro filtri di soli 67mm.

Sigma 16-300 prova sul campo

Incredibile l'escursione focale da 16 a 300mm: ci si ritrova in un altro mondo!

Sigma 16-300 prova sul campo

È vero, oggi è facile evitare il mosso salendo di sensibilità per restare con dei tempi abbastanza veloci, ma la sicurezza non è mai abbastanza mentre la stabilizzazione di SIGMA, già provata su altri obiettivi, è davvero ottima. Il risultato è uno zoom di ampia escursione focale, peso e dimensioni contenuti e buone prestazioni: l’ideale per fotografare in viaggio - per il quale lo consiglio caldamente - il reportage o lo sport.

Altre caratteristiche nuove per la serie Contemporary sono il trattamento della lente frontale a prova di ditate e spruzzi d’acqua ed il corpo resistente a polvere, umidità e condensa. Queste caratteristiche erano riservate solo agli obiettivi delle serie Art e Sports, ma da oggi lo saranno anche per gli obiettivi della serie Contemporary.

lente frontale sigma 16-300

Non sceglierei mai uno zoom con questa escursione focale per farci foto macro, ma il SIGMA 16-300 arriva ad un promettente rapporto 1:2 alla focale di 70mm (105mm equiv.) con una buona qualità al centro, scarsa ai bordi; il vero problema è che il soggetto sarà a pochi centimetri dalla lente frontale spesso facendogli ombra. Insomma, va bene per l’uso generico e amatoriale per cui è stato progettato e potete portare a casa la foto del fiorellino visto durante la passeggiata in montagna, ma nulla di più e, se volete fare sul serio, prendete un buon macro che sono sempre soldi ben spesi (io adoro il mio SIGMA 70/2.8 DG DN Macro). A 300mm si può avere un rapporto d’ingrandimento di 1:4, ma anche in questo caso si arriva troppo vicini al soggetto e la resa è sufficiente solo al centro.

Il motore di messa a fuoco è il collaudato HLA di SIGMA, veloce, preciso e silenzioso.

Sigma 16-300 prova sul campo

Dal mare alle montagne senza muovere un passo: due foto completamente diverse che è persino difficile mettere in relazione tra loro. Notevole la resa a 300mm (non dimentichiamo che siamo sul formato APS-C quindi equivale ad un 450mm sul pieno formato).

Sigma 16-300 prova sul campo

In mano
Il SIGMA 16-300 è incredibilmente compatto e leggero per la sua escursione focale di 18.8x. È ben realizzato come tutti gli obiettivi SIGMA e, in mano, dà una bella sensazione di solidità. La sensazione di compattezza purtroppo scompare quando si va a 300mm perché la lunghezza diventa quasi il doppio.

Sigma 16-300 a 300mm

Dimensioni e peso sono i suoi punti di forza che lo rendono perfetto per il fotografo non troppo esigente che non vuole soffrire tutta la giornata sotto il peso di un eccellente obiettivo della “Serie Sports” (SIGMA ha in catalogo l’ottimo 60-600 già provato, ma - a causa del suo peso - mi toglieva la voglia di adoperarlo se non per lavoro su un monopiede).

La ghiera dello zoom è molto ampia e confortevole da usare, ma non c’è quella dei diaframmi: ogni regolazione deve essere effettuata attraverso il corpo macchina. Sotto la ghiera dello zoom c’è una piccola ghiera per la messa a fuoco manuale che, come ormai tradizione da tanti anni, è “by ware”, vale a dire che non trasmette direttamente il movimento della mano, ma è un motore a farlo.

Sigma 16-300 prova sul campo

A 16mm di notte a 2500 ISO.

Sul campo
La stabilizzazione ottica del SIGMA 16-300 è davvero efficiente. SIGMA dichiara un guadagno di 6 stop alla focale più corta e di 4.5 a quella più lunga, ma i risultati dipendono molto dalla partenza, cioè quanto sia ferma la vostra mano. Durante il test posso dire di sicuro di aver ottenuto foto nitide con tempi ben più lenti di quanto mi aspettassi.

Sigma 16-300 prova sul campo foto a 200mm

Un artista di strada alla lunghezza focale di 200mm. Nessuna postproduzione o incremento di nitidezza.

Nitidezza
La resa al centro è sempre molto buona, ma quella ai bordi non è un punto di forza di questo zoom e non migliora diaframmando.

16mm
Un po’ fiacco a tutta apertura, migliora diaframmando ad F/8 e F/11, valore in cui anche i bordi si ricordano di far parte dello stesso obiettivo. Il contrasto è buono ed i risultati gradevoli. Senza andare a vivisezionare le foto al 100%, la resa è buona e le foto fanno la loro figura.

24mm
Rispetto alla focale più corta, parte con più grinta anche a tutta apertura, c’è più contrasto, ma i bordi sono sempre meno nitidi del centro sino ad F/8 e si deve chiudere ad F/11 per renderli davvero buoni.

35mm
Molto elevata la risolvenza al centro sin dalla massima apertura e migliora di pochissimo chiudendo il diaframma. I bordi sono poco nitidi ai diaframmi più aperti, ma diventano buoni ad F/8 e F/11.

50, 70, 100mm
Queste tre lunghezze focali sono praticamente identiche: il centro è ottimo a tutta apertura e non migliora ulteriormente chiudendo il diaframma. I bordi sono sempre sottotono e migliorano solo ad F/11.

180, 300mm
Il centro è ottimo già dalla massima apertura e non migliora ulteriormente chiudendo il diaframma. La nitidezza dei bordi estremi è bassa e non migliora chiudendo il diaframma.

Sigma 16-300 prova sul campo a 300mm

L'eccellente stabilizzazione del SIGMA 16-300 porta ad usare focali molto lunghe (questa foto è a 300mm) senza neanche rendersene conto.

Nell’insieme la resa può essere ritenuta costante e, soprattutto al centro, è molto buona per la fascia di prezzo e l’elevata escursione focale. I bordi, purtroppo, sono sempre poco nitidi e si deve diaframmare ad F/11 per renderli accettabili, ma la maggior parte delle volte la scarsa risolvenza si confonde con le aree sfocate e l’immagine si salva. I colori sono buoni ed il contrasto è sempre brillante per cui i risultati non deluderanno ed è facile portare a casa foto molto accattivanti.

Sigma 16-300 a 300mm prova sul campo

Distorsione, vignettatura e aberrazioni cromatiche sono ben corrette in-camera ad eccezione del purple fringing che, in alcune situazioni con forti contrasti di illuminazione, si può notare. Devo dire che, confrontato a tanti altri obiettivi ben più facili di questo provati in passato, il SIGMA 16-300 se la cava molto bene.

Notevole il trattamento antiriflessi anche con il sole negli occhi e difficilmente ci saranno delle perdite di contrasto.

Sigma 16-300 a 50mm prova sul campo

Bella resa anche alla focale di 50mm. Il contrasto è brillante e molto gradevole.

Lo sfocato varia molto a seconda della lunghezza focale adoperata e non va confrontato coi migliori obiettivi SIGMA fissi. Per essere un superzoom della serie Contemporary se la cava fin troppo bene. Il miglior bokeh si ha a 300mm (450mm equiv.), ma è sempre piuttosto "nervoso".

La distorsione a barilotto a 16mm, senza applicare le correzioni automatiche in-camera, è molto visibile, ma - fortunatamente - oggi viviamo nell’epoca in cui le aberrazioni non sono più un problema, idem la vignettatura. Alla fine dei giochi, lo zoom SIGMA 16-300 risulta sempre ben corretto senza alcuno sforzo da parte del fotografo.

Sigma 16-300 distorsione a 16mm

Senza il profilo di correzione incorporato, la distorsione a barilotto a 16mm sarebbe molto visibile.

Conclusioni
Uno zoom come il SIGMA 16-300 si presta ad essere l’unico obiettivo con cui uscire o fare un viaggio salvo avere necessità particolari (per esempio, io non potrei fare a meno di affiancarlo ad un supergrandangolare come il minuscolo SIGMA 10-18). La qualità è molto buona per la sua fascia di prezzo e la stabilizzazione è eccellente, compensando in buona parte la luminosità non elevata. I suoi punti di forza sono la resa sempre molto gradevole, una ottima resa cromatica, la nitidezza al centro più che adeguata per un sensore da 24Mpx, un efficace trattamento antiriflessi ed una versatilità indiscutibile. Le possibilità macro è meglio far finta che non ci siano. La considerazione importante è che, se si compra questo obiettivo per il tele, la focale di 300mm è la migliore dello zoom. È un obiettivo in grado di farvi felici se risponde alle vostre esigenze. SIGMA, come sempre, ha voluto sfidare se stessa progettando e proponendo uno zoom così estremo, mantenendolo leggero, compatto, di buona qualità globale e dal prezzo d’acquisto contenuto. Ovviamente, se vi servono maggiori qualità e luminosità, stesso in casa SIGMA ci sono le serie Art e Sports, ma si sale come dimensioni e prezzi.

Rino Giardiello © 05/2025
Riproduzione Riservata

Sigma 16-300 in studio Paolo Iammarrone a 50mm

Con il SIGMA 16-300 ed una accurata preparazione delle luci, si può arrivare anche a risultati professionali. Foto scattata in studio a 50mm ad una cassa acustica bluetooth dall'amico e collega Paolo Iammarrone che ringrazio per la grande disponibilità ed il prezioso supporto.

Conclusions

A zoom like the SIGMA 16-300 is perfect to be the only lens to go out or take on a trip unless you have special needs (for example, I always need a super wide angle). The quality is very good for its price range and the stabilization is excellent. Its strong points are the the natural look of the images, excellent color rendering, sharpness in the center more than adequate for a 24Mpx sensor, an effective anti-reflection treatment and an indisputable versatility.

The important consideration is that, if you buy this lens especially for telephoto, the focal length of 300mm is the best of the zoom. It is a lens that can make you happy if it meets your needs. SIGMA, as always, wanted to challenge itself by designing and proposing such an extreme zoom, keeping it light, compact, of good quality and with a reasonable price.

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