FOTOGRAFARE IN TEATRO
I miei obiettivi preferiti
Rino Giardiello, luglio 2025

In fondo si può fotografare in teatro con qualsiasi obiettivo purché di sufficiente nitidezza e dotato di un buon trattamento antiriflessi visto che le luci di scena sono sempre nel posto meno indicato per il fotografo.

Fotografare in teatro con SIGMA 24-105 e SIGMA 70-200

Un buon autofocus preciso e veloce può aiutare molto per cogliere gli attimi fuggenti, ma non è indispensabile e, del resto, con le fotocamere e le ottiche Manual Focus ai tempi dell’analogico non si poteva fare diversamente: se non era veloce l’autofocus, doveva esserlo il fotografo e prevedere il momento in cui scattare. Sembra più difficile da dire che da fare.

Avendo l’opportunità di stare in prima fila o di muoversi liberamente sotto al palco, non servono focali estreme e, con focali comprese tra i 24 ed i 200mm, si riescono a scattare tutte le foto che servono, dai campi larghi ai primi piani. Sarebbe comodissimo avere un unico superzoom che vada da 24 a 200mm, ma in tal caso sarebbe sempre troppo grande, pesante, poco luminoso e di scarsa qualità ai diaframmi più aperti.

La mia scelta sin dai tempi dell’analogico va per due zoom molto comuni, il 24-105 ed il 70-200 con le varie differenze a seconda dei produttori (in casa Contax avevo un 80-200 e, in casa SONY, un 70-210: non sono quei pochi millimetri in più o in meno a cambiarvi la vita).

In casa SIGMA, c’è il nuovo 16-300/3.5-6.7 Contemporary che sembrerebbe l’ideale e risolveremmo tutto con un solo zoom, ma è formato APS-C, è poco luminoso e non rende bene proprio a tutta apertura. Da scartare per il teatro, perfetto per i viaggi, le gite e le escursioni in montagna.

Fotografare in teatro con SIGMA 24-105 e SIGMA 70-200

Per quanto riguarda gli zoom che partono da 24 o 28mm, SIGMA ne ha diversi in catalogo: dal classico 24-70/2.8 DG DN ART II, dalla resa strabiliante, al fratello minore della serie Contemporary, il piccolo e compatto 28-70/2.8 DG DN che, grazie alla sua leggerezza, vi stancherà senz’altro di meno durante diverse ore di scatti. Il Re attualmente in catalogo è il SIGMA 28-105/2.8 DG DN ART, ottima escursione focale, qualità eccezionale, AF veloce e preciso, ma quasi un chilo di peso ed un prezzo adeguato alle sue prestazioni.

Fotografare in teatro con SIGMA 24-105 e SIGMA 70-200

Purtroppo è scomparso dal listino il mio zoom preferito che adopero tuttora: il SIGMA 24-105/4 della serie ART. Era uno zoom per le reflex, quindi a tiraggio lungo, ma si può adoperare sulle mirrorless SIGMA grazie all’anello adattatore MC-11 realizzato e venduto da SIGMA. Con quell’anello, lo uso senza problemi sulla SIGMA fp L, risponde benissimo anche se non è un fulmine e l’AF è molto preciso. La resa a tutta apertura è ottima e non occorre chiudere il diaframma per migliorare le prestazioni. Altra chicca per noi utenti SIGMA, il 24-105/4 è l’unico obiettivo tra quelli elencati ad avere un’efficiente stabilizzazione interna. Perché gli altri ne sono sprovvisti? Perché nascono per le moderne fotocamere SONY, LEICA e PANASONIC che godono tutte della stabilizzazione sul sensore. La SIGMA fp L non è dotata di stabilizzazione sul sensore (mentre la fp ha un’efficiente stabilizzazione elettronica) per cui questa caratteristica del 24-105/4 risulta molto utile. Ho le mani molto ferme, ma un “aiutino” è sempre gradito.

Fotografare in teatro con SIGMA 24-105 e SIGMA 70-200

Molto valido il nuovo SIGMA 17-40/1.8 ART che ho adoperato all’inizio dello spettacolo sul corpo BF: ottima resa, ottima luminosità, ma è APS-C e, con la BF croppata, ci si ritrova con dei file troppo piccoli. Alla fine, ho montato il 24-105/4 su un corpo e non me ne sono pentito.

Sull’altro corpo ho montato il SIGMA 70-200/2.8 SPORTS che non ha rivali nel catalogo SIGMA: c’è lui e basta, e non potete scegliere o desiderare altro. Ha una resa straordinaria anche a tutta apertura (F/2.8 costante lungo tutta l’escursione focale) ed è ottimamente stabilizzato. Con la fp L in teatro sono costretto ad adoperare il tempo di 1/50 per colpa dell’otturatore elettronico, ma - grazie all’efficiente stabilizzazione ed alla mia mano ferma - le foto sono tutte perfette, salvo improvvisi e rapidi movimenti degli attori.

Fotografare in teatro con SIGMA 24-105 e SIGMA 70-200

Il SIGMA 70-200/2.8 SPORTS è molto compatto, ma non è leggerissimo: supera il chilo (1345g). La parte buona è che è molto ben bilanciato e non stanca: sono riuscito ad arrivare a fine spettacolo senza soffrire. Invece le sofferenze le ho avute dalla SIGMA BF: è degna della vetrina di un gioielliere, ma non ha impugnature che facilitino la presa ed i begli angoli in metallo a fine giornata vi hanno massacrato le mani visto che, mancando un grip, si deve fare molta più forza del necessario o sostenerla solo con la mano sotto l’obiettivo. La fp L, con la sua impugnatura opzionale, è una meraviglia.

Fotografare in teatro con SIGMA 24-105 e SIGMA 70-200

Il SIGMA 70-200/2.8 SPORTS è davvero straordinario e non solo per le foto in teatro: è un primo della classe che vi accompagnerà in ogni avventura fotografica senza deludervi mai. L’escursione focale non eccessiva è andata tutta a vantaggio della qualità e della luminosità (vedi il test approfondito stesso su Nadir Magazine).

La BF si fa preferire perché è più reattiva, l’AF è veloce e preciso, aggancia gli attori e non li molla, ha pochissimo rumore alle alte sensibilità. L’esperienza con la fp L a volte è frustrante quando, con luci difficili, esita a mettere a fuoco. Il bilanciamento del bianco in automatico è ineccepibile con la BF e non devo perdere tempo poi in postproduzione, mentre la fp L si lascia influenzare dalle varie luci di scena.

Fotografare in teatro con SIGMA 24-105 e SIGMA 70-200

Conclusioni
La fotografia di teatro è soprattutto un “modo di pensare” ed occorre esperienza per cogliere i momenti giusti, barcamenarsi tra le tante luci e gli attori che vi sfrecciano davanti o, quando si vanno a sdraiare sul palco, lo fanno dietro al microfono e perdete l’immagine. Ma anche tantissime scene non vengono studiate pensando ai fotografi o agli operatori video: se nel cinema esiste il direttore della fotografia, un motivo c’è.

Il corredo che porto con me la maggior parte delle volte è ormai collaudato e non mi ha mai tradito. Entrambi gli zoom SIGMA svolgono bene il loro compito, anche il vecchio 24-105/4 usato tramite anello di conversione MC-11. Il SIGMA 70-200/2.8 DG DN SPORTS è spettacolare, l’AF è veloce e preciso e la qualità a tutta apertura è ottima. Questi sono i risultati veri, quelli sul campo a mano libera, non quelli ottenuti giochicchiando in studio con le mire ottiche e la fotocamera sul treppiedi: è la vita reale.

Foto scattate durante lo spettacolo “IL SOGNO” nel Teatro Comunale di Orsogna. Regia di Eliana De Marinis.

Rino Giardiello © 07/2025
Riproduzione Riservata

Conclusions
Theater photography is above all a “way of thinking” and it takes experience to capture the right moments, to navigate among the many lights and actors who whizz around you. But also many scenes are not studied thinking to photographers or cameramen: that's one of the reasons why in films there is always a director of photography.

The equipment I carry with me most of times never let me down. Both SIGMA zooms do their job very well, even the old 24-105/4 used with the MC-11 adapter. The SIGMA 70-200/2.8 DG DN SPORTS is spectacular, the AF is fast and precise and the quality at full aperture is excellent. In this review you can see real results, all freehand: it is real life.

 

Le stelle di Nadir Magazine per il Sigma 35/1.4 Art

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